Qualità democratica significa Libertà. Significa Uguaglianza.
Significa interventi volti a favorire la riduzione della distanza tra le
persone. Significa Centrosinistra e, secondo il mio punto di vista, significa Sinistra.
Le istituzioni devono operare, nello spirito dell’articolo 3 della
Costituzione Repubblicana affinché tutti i cittadini possano partire alla pari.
In questi anni il governo regionale di Formigoni, del centrodestra e della Lega
Nord di Maroni hanno operato per aumentare il divario tra i cittadini.
Il buono scuola rappresenta forse l’esempio più immediato di questo
sistema: dare un contributo a chi già può permettersi di iscrivere il proprio
figlio in una scuola privata significa danneggiare la scuola pubblica e le
famiglie meno abbienti. Significa destinare risorse a vantaggio di pochi
anziché della maggioranza degli istituti scolastici e quindi degli studenti.
E ancora abbiamo assistito, in questi anni, ad una confessionalizzazione
della nostra Regione e della nostra Italia.
La politica deve fare la politica e deve occuparsi dei problemi dei
cittadini e non deve essere il braccio legislativo di questa o quella
confessione religiosa. Serve quindi una Lombardia meno confessionale e più
aperta e laica.
La qualità democratica è, però, anche coinvolgimento e partecipazione
della comunità alle scelte strategiche e importanti della nostra Regione o, più
limitatamente di un territorio ad essa appartenente.
Porto sempre come esempio il progetto di ampliamento dell’autostrada
A9 Milano-Como-Chiasso che ha interessato il Comune di Uboldo, dove risiedo, e
tutti gli altri comuni che da Lainate a Como ospitano il tracciato
autostradale. Ebbene il progetto, ovviamente, era molto articolato e
presentava, oltre alla realizzazione della terza corsia, che aveva un impatto minimo
a livello territoriale e paesaggistico, ulteriori infrastrutture come lo
svincolo denominato “Saronno Sud” oppure l’interconnessione con la Pedemontana
nella zona di Lomazzo.
Chi ovviamente si opponeva a tali opere complementari non lo faceva
con una posizione preconcetta, ma con argomentazioni valide che se ascoltate
dalle istituzioni avrebbero magari consentito di realizzare ugualmente l’opera
ma con un impatto e, forse, con una utilità differente e, perché no, migliore.
La Regione Lombardia ha, invece, deciso di procedere come un bulldozer.
Ma c’è un ulteriore aspetto su cui riflettere: non solo non vi è stato
il coinvolgimento della popolazione prima della fase di progettazione, ma quando
le istituzioni rappresentative delle varie comunità sono state chiamate ad
esprimersi queste non hanno potuto farlo sulla parte di progetto che riguarda
il proprio territorio ma sull’intera opera.
E’ chiaro a tutti che il comune X che avrà sul proprio territorio il
solo ampliamento della terza corsia, con un impatto zero sul proprio territorio
non potrà che essere favorevole al progetto e così favorevole anche alle parti
del progetto (realizzate altrove) fortemente impattanti e dannose per altre
comunità.
Questo modus operandi deve essere modificato perché la democrazia non
può essere importante solo quando i politici devono chiedere il voto ai
cittadini per essere eletti.
Il centrosinistra, la sinistra e il Presidente Ambrosoli possono
operare questa rivoluzione nel modo di agire e far sentire il cittadino
veramente protagonista.
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